Il preammortamento in un prestito auto

Comprare una nuova automobile non è mai cosa da poco. La spesa da affrontare è alta, e c’è il rischio di prendere un prodotto non all’altezza delle nostre aspettative (soprattutto se acquistiamo una macchina usata da privati o concessionarie). Se scegliamo di pagarla a rate, e sottoscrivere quindi un prestito per auto, abbiamo tuttavia un escamotage. Possiamo infatti richiedere un periodo di preammortamento, durante il quale possiamo ottenere la vettura e iniziare a utilizzarla senza però sborsare un centesimo. Questo metodo viene utilizzato spesso anche nei mutui e nei prestiti personali, per concedere tempo al debitore prima di iniziare a risarcire l’istituto di credito. Nelle righe seguenti spiegheremo meglio questo tipo di accordo – stipulabile tra banca e richiedente – analizzandone pro e contro. Ulteriori informazioni e dettagli sul prestito per auto si possono reperire sul sito internet https://prestitiautosulweb.it/.

Il periodo di preammortamento definisce un lasso di tempo nel quale non siamo tenuti a pagare le rate del finanziamento. Questa fase precede il vero e proprio periodo di ammortamento, in cui invece salderemo l’intero debito contratto. Il suo scopo è quello di invogliare il richiedente a sottoscrivere il prestito, dandogli modo di provare prima l’auto che ha intenzione di comprare. Tale possibilità è allettante, e inoltre ci consente di ritardare ancora di qualche tempo l’inizio del risarcimento del prestito.

Anche se per tutta la durata del preammortamento non dovremo sborsare un euro, per tutto quel tempo matureranno degli interessi passivi che poi ci preoccuperemo di pagare – dilazionati sulle varie rate mensili. Nulla ci viene concesso gratuitamente, perciò ogni giorno di preammortamento infatti ha un costo, che non rientra nel calcolo del TAEG. Quindi tutti gli interessi maturati durante il periodo di preammortamento costituiscono una spesa a sé, non dichiarata tra gli indicatori del tasso di interesse totale previsto per il prestito. Dobbiamo avere bene a mente questa particolarità, altrimenti ci troveremo con un conto lievitato senza neanche sapere il perché! Tuttavia avremo la possibilità di detrarre fiscalmente tale spesa, inserendola nella dichiarazione dei redditi, per riuscire a recuperare almeno una parte del denaro elargito. Prima di procedere dovremo informarci in un ufficio competente o presso la nostra banca.